Un aspetto importante alla base di questa mia nuova ricerca: l’altro significato racchiuso in Evoluzione di un vuoto pieno.

Il senso di vuoto è uno degli aspetti mentali più complessi, il cui continuum spazia tra l’essere un’esperienza umana universale, in cui ognuno entra in contatto con se stesso e da cui può trarre l’opportunità per conoscersi e crescere, fino ad una sensazione di smarrimento nella percezione di sé.
Una mancanza di senso dell’esistenza che spesso si connota come una perdita di significato rispetto alla propria vita. Ci si sente insignificanti di fronte a qualcosa di vasto e incomprensibile.
Molte volte capita che nonostante non ci manchi nulla, nonostante ci siano tutti i presupposti per essere felici, sentiamo invece un inspiegabile senso di vuoto interiore e d’intensa solitudine. Scopriamo così che il successo materiale non va di pari passo con il senso di soddisfazione interiore e questo perché dimentichiamo troppo spesso la nostra dimensione spirituale. Il nostro inspiegabile malcontento e il senso di vuoto derivano dal mancato contatto con la parte migliore di noi, quella amorevole, altruistica, compassionevole, gioiosa e divina, insomma l’esatto opposto dell’ego.
Abbiamo spesso la sensazione che la luce che conteniamo e che siamo in grado di proiettare sia poca cosa rispetto all’oscurità che ci circonda, ma è quanto dobbiamo ricercare perché è necessario a non soccombere.
Tramite queste entità fluttuanti e luminose cerco di rappresentare la ricerca di un equilibrio in un’esistenza che quotidianamente ci pone di fronte soprattutto alle brutture causate dalla parte oscura dell’uomo.

PAREIDOLIA | Evoluzione di un vuoto pieno
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