Sirena | serie Pareidolia, Evoluzione di un vuoto pieno
ovale 40 x 50 cm | spess. 3 mm
Olio su pannello telato - Oil on canvas panel
09 | 2021
Sirena (da Wikipedia)
La metamorfosi
Nella mitologia greca, le Sirene erano creature mostruose dal volto di donna e il corpo di uccello, ma dotate di una voce dolcissima e ammaliante. A partire dal Medioevo, la tradizione cominciò a immaginarle e raffigurarle con l’aspetto di belle fanciulle con la coda di pesce al posto delle gambe.
Simbolismo
Gli studiosi hanno dibattuto a lungo sul significato delle numerose raffigurazioni di sirene realizzate nel corso del medioevo, soprattutto nelle costruzioni religiose. Assenti nella Bibbia, la loro origine affonda le sue radici nel paganesimo, non solo greco-romano, ma anche in quello etrusco, celtico e orientale. Deve la sua presenza nelle chiese a solide credenze popolari, più che ad insegnamenti religiosi.
Nella mitologia greca le sirene erano ammaliatrici, grazie al loro bell’aspetto femminile (seppure di metà corpo), canto ed arte seduttoria, ma allo stesso tempo false, tentatrici ed ingannevoli, pronte ad uccidere dopo aver incantato. Sono quindi simbolo di peccato che porta a morte e con l’avvento del Cristianesimo sono diventate sempre più simbolo di lussuria, tentazione che allontana da Dio e porta alla condanna divina.
Secondo un paganesimo più antico e di origine più incerta, la sirena rappresentava la dea madre, colei che da e toglie la vita, guida, guarisce, nutre, custodisce, vede, sente e sa, ama, tesse e collega. Secondo altri studiosi la sirena è quindi simbolo positivo di fertilità e protezione negli edifici religiosi. In particolare, la sirena bicaudata rappresenta la madre che spalanca il ventre per generare ed immortalare il genere umano, la famiglia, la comunità.
Senza dubbio la seconda rappresentazione corrisponde maggiormente alla mia visione personale di questa figura.
PAREIDOLIA | Evoluzione di un vuoto pieno
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