Pensando alla situazione gravissima in cui abbiamo ridotto il nostro ecosistema mi sono chiesta cosa potrebbe guarirlo. La prima parola che mi è venuta in mente è stata “Empatia”. Il “sentire dentro”, la capacità di comprendere appieno l’altro, vestendo i suoi panni con coscienza e rispetto, sia esso umano, animale o vegetale. Avere la capacità di predisporsi benevolmente e di calarsi nel tutto, perché il mondo non finisce a due passi davanti a noi, ma tutto è collegato. Possiamo vivere se tutto ciò che ci contiene vive, facciamo parte di esso, come esso fa parte di noi.
Thinking about the extremely serious situation in which we brought our ecosystem I wondered what could heal it. The first word that came to my mind was “Empathy”. The “feeling inside”, the capacity of understand fully the other, putting ourselves in his shoes with conscience and respect, be it human, animal or vegetal. Being able to prepare oneself benevolently and really be in the whole, because the world does not end in front of us, but everything is related. We can live if the whole that contains us lives, we are part of it, like it is part of us.